Concorsi a San Massimo e a Quinzano sulla donazione di organi e del tessuto

La risposta è «Presenti»

Sette istituti superiori coinvolti nel progetto di promozione delle donazioni E all’università avviati incontri sperimentali con i futuri dottori in medicina. L’ultimo nato è il gruppo dell’«Einaudi». Appello dell’Avis nelle scuole. Risultato: 180 nuovi donatori

 

Cronaca pag. 15 da "L'Arena" del 02/06/2003

 

Una chiusura d’anno scolastico che registra cifre decisamente positive, rilevando una crescita significativa nella sensibilità degli under 20 alla cultura della donazione. È questo il bilancio del vice presidente e responsabile della Commissione scuola dell’Avis provinciale Francesco Joppi: un incremento di 180 nuovi aspiranti donatori nelle sette scuole che hanno aderito per il 2002-2003 al progetto dell’Associazione volontari del sangue, progetto che, dati i risultati, l’anno prossimo verrà esteso anche ad altri istituti superiori.
«Abbiamo concluso ufficialmente l’attività di informazione e formazione nelle scuole superiori con una festa al teatro Nuovo di San Michele, che ha visto la rappresentazione dei Rusteghi da parte della compagnia "La Barcaccia" per la parte ludica. Ma questa è stata anche l’occasione per fare insieme a tutti i ragazzi degli intergruppi Verona est e alle loro famiglie il punto sulla situazione», ha spiegato Joppi. «Abbiamo avuto infatti in quell’occasione anche due testimonianze davvero eccezionali, che hanno contribuito a sensibilizzare ancor più i ragazzi in quanto a parlare sono state persone che hanno sperimentato direttamente sulla loro pelle il valore della donazione».

Si tratta di Elena S., 23 anni, maturità classica, attualmente studentessa universitaria: all’età di 15 anni, esattamente otto anni fa, è stata colpita dalla leucemia e ha ricevuto ben 67 trasfusioni in attesa di trovare un donatore di midollo osseo compatibile. Il trapianto è avvenuto poi 9 anni fa all’ospedale «Gaslini» di Genova e ora Elena dice di avere «una nuova vita». «Mi hanno operata la vigilia di Natale», ha raccontato, «e sono certa che non sarei arrivata a San Silvestro se non avessi subito il trapianto il 24 dicembre. Sono passati nove anni e sono qui a raccontarvelo».
Non meno significativa la testimonianza di Claudia Rama, 40 anni, che 13 anni fa ha donato il suo midollo al fratello minore Gabriele, presente sul palco insieme a lei a raccontare un’altra vicenda conclusasi positivamente. Gli istituti superiori coinvolti nel progetto sono stati il Galileo Ferraris, dove una sezione dell’Avis è attiva dall’89 e che quest’anno ha avuto 26 nuovi aspiranti donatori, che si aggiungono ai 54 già attivi; il liceo pedagogico Carlo Montanari, con 38 aspiranti donatori; l’istituto alberghiero Angelo Berti con 17 aspiranti donatori; il Fermi con 19 aspiranti donatori; l’istituto tecnico Einaudi con 39 potenziali donatori; il Pindemonte con altri 54 aspiranti donatori e l’Aleardo Aleardi con 25 aspiranti donatori.

«Come novità avviata quest’anno va anche segnalato un nuovo contatto con l’Università», spiega ancora Francesco Joppi. «Infatti l’Avis nazionale e il Sims, cioè il Segretariato italiano studenti di medicina, hanno recentemente avviato un progetto di mobilitazione studentesca per la sensibilizzazione alla donazione del sangue all’interno di molti atenei. L’Avis provinciale di Verona, attraverso la nostra commissione scuola, ha colto immediatamente tale opportunità e, in collaborazione con il servizio trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera e la locale segreteria del Sims, rappresentata dalle laureande Martina Tinelli e Marina Zorzi, ha organizzato una serie di sei incontri-dibattito, uno per ciascun anno accademico. E vale la pena di ricordare lo slogan scelto dai ragazzi: "Sims goccia su goccia: salviamo una vita". Ormai la nostra collaborazione con l’ateneo veronese è datata due anni», conclude Joppi. «Lo stesso rettore Elio Mosele ha dato il patrocinio dell’Università alla costituzione del Gruppo donatori di sangue dell’Avis: credo particolarmente significativo che un domani, i neodottori, oltre che visitare i cittadini, si facciano testimoni di fronte a loro dell’importanza della donazione».

Alessandra Galetto