Una classe alternerà lezioni a lavoro

Il Montanari apripista della riforma

Cronaca pag. 18 da "L'Arena" del 02/12/2003

 

Tutto è pronto al Montanari, il liceo cittadino delle scienze umane, per dare avvio a uno dei progetti di sperimentazione sui quali la scuola pubblica di oggi crede di più. La scommessa da vincere, per l'istruzione, in questi primi anni del Duemila, riguarda il rapporto con il mondo del lavoro, in altre parole l'inserimento dei diplomati nelle professioni. E ciò che le autorità della scuola si propongono è di far entrare gli studenti nel mondo del lavoro, mentre sono ancora sui banchi.
Ma non si tratta, ha recentemente ribadito il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, «nè di apprendistato nè di tirocinio. È un nuovo modo di acquisire competenze attraverso stage sotto la responsabilità degli insegnanti consentendo ai giovani di testare le loro vocazioni e le loro attitudini».
 

L’obiettivo, ha detto il ministro Moratti, è arrivare più consapevoli e più preparati a compiere l’importante scelta.
Questo progetto è denominato «Alternanza scuola-lavoro» e le sue regole sono state stabilite in una legge del 28 marzo scorso, la numero 53. Ma cosa significherà questa iniziativa per il Montanari, quanti alunni coinvolgerà, che cosa faranno? Lo abbiamo chiesto al dirigente scolastico, il professor Calogero Carità: «Innanzitutto, il progetto Alternanza scuola-lavoro si propone di sperimentare percorsi formativi innovativi che portano, durante il ciclo degli studi superiori, a svolgere dei momenti di scuola in ambienti professionali», chiarisce il preside. «È riservato a tutti gli studenti a partire da 15 anni che potranno acquisire competenze con periodi di alternanza scuola-lavoro, ma sempre, però, sotto il controllo degli insegnanti».
Aggiunge Carità: «L’alternanza scuola-lavoro si propone modalità flessibili per collegare la formazione in aula con l’esperienza pratica. Si vuole in questo modo anche arricchire la formazioni acquisita a scuola con competenze spendibili nel mercato del lavoro, oltre a favorire l’orientamento dei giovani per valorizzare le vocazioni personali e gli interessi, senza dimenticare due altre finalità più generali: realizzare un organico collegamento fra la scuola e il mondo del lavoro e correlare l’offerta formativa allo sviluppo del territorio».
 

Si parte in gennaio
Al liceo delle scienze umane Carlo Montanari tutta la fase di preparazione del progetto è già stata ultimata: la classe coinvolta sarà la terza C del liceo delle scienze sociali con 22 alunne, che avranno come referente del progetto la professoressa Lorella Vernier e come tutor didattico la professoressa Emanuela Pasquotto. Aggiunge il dirigente scolastico: «La fase preparatoria è stata piuttosto complessa, in quanto innanzitutto abbiamo richiesto l’adesione alle studentesse ed alle loro famiglie, abbiamo cercato enti ed aziende del cosiddetto terzo settore e dei servizi alla persona in cui inserire le alunne, mentre nel frattempo alcuni nostri docenti hanno seguito corsi di formazione e convegni. Nulla è stato lasciato al caso, visto che l’iniziativa è molto importante».
In gennaio, verrà avviato il programma vero e proprio, che sarà suddiviso tra la fase d’aula, a scuola, e l’esperienza nel mondo del lavoro. La fase d’aula, che si svolgerà dal 7 al 10 gennaio prossimo, prevedrà un modulo di orientamento dedicato a tematiche trasversali relative alla cultura d’impresa ed un modulo professionalizzante nel quale verranno date indicazioni tecniche per vivere l’esperienza in modo sereno. Poi dal 12 al 30 gennaio, finalmente verrà svolta l’esperienza pratica, che si baserà su un progetto formativo discusso e convenuto tra scuola e l’ente in cui l’alunna viene inserita. Insomma, in queste tre settimane non suonerà la campanella, ma ci sarà un orario di lavoro da rispettare. Durante l’esperienza le alunne registreranno su un «diario di bordo» osservazioni, riflessioni e considerazioni. Il tutor aziendale compilerà un foglio delle presenze in cui verranno conteggiate le ore, mentre il tutor scolastico seguirà con visite le alunne. Infine, in febbraio avranno luogo la verifica, la valutazione e la sintesi dell’esperienza.
Dove andranno a fare «alternanza» le studentesse del Montanari? Risponde Carità: «Molti gli enti che hanno dato la loro disponibilità e questo è già un buon inizio. In particolare, alcune alunne andranno all’Ospedale civile maggiore di Borgo Trento: qui le studentesse verranno inserite in vari reparti e seguiranno in particolare l’aspetto infermieristico».
 

Con i minori e gli anziani
«Altre alunne», prosegue, «andranno presso la Casa famiglia per minori il Nido, dove sono accolti i minori fino a 13 anni, allontanati dalla famiglia; altre ancora presso la casa di riposo per anziani Villa Lieta: qui le studentesse seguiranno un programma di recupero e sostegno per persone anziane, in particolare di fisiatria. Ci sono poi il Centro medico Don Calabria, che accoglie ragazzi portatori di handicap, nel quale le studentesse seguiranno in particolare i programmi individualizzati di fisioterapia e logopedia; l’istituto professionale Gresner, dove una alunna verrà inserita nei laboratori che propongono attività per giovani portatori di handicap; i Centri di salute mentale di Borgo Roma e di piazza Cittadella, dove le nostre studentesse saranno vicine agli operatori per la terapia ed il sostegno alle persone con problemi psichiatrici; il Centro cure, diagnosi ricerca per l’autismo, dove le alunne conosceranno i vari momenti delle attività del centro; l’asilo nido comunale Pollicino del Comune, dove le alunne potranno seguire l’attività, in particolare in relazione all’inserimento molto alto di bambini extracomunitari. Infine, altre ragazze andranno presso il Cestim, l’associazione di ricerca e documentazione sull’immigrazione, che offre assistenza in relazione all’inserimento scolastico ed alla ricerca della casa, oltre a vari studi legali».
Un’offerta complessiva decisamente varia, che abbraccia i vari ambiti di professionalità su cui queste studentesse che stanno seguendo l’indirizzo delle scienze sociali del liceo Montanari intendono avviarsi. Cosa si aspettano al Montanari da questo progetto? Ci risponde Carità: «Il consiglio di classe si è proposto alcuni obiettivi: innanzitutto quelli di favorire il confronto tra il mondo della scuola e del lavoro e di promuovere l’interazione tra momento formativo e momento applicativo, oltre a stimolare la riflessione sul percorso formativo e ad agevolare le scelte future delle alunne, attraverso la conoscenza diretta degli ambienti lavorativi. Questo andremo a verificare alla fine del progetto, attraverso l’esperienza diretta delle nostre alunne. Ma c’è da scommettere che sarà un’esperienza significativa». (e.cerp.)

 

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