La danza sacra liturgica è un
rivolgersi a Dio con tutto il corpo: un'arte che evoca una grande tensione
spirituale. Clara Sinibaldi, già ballerina e maestra di danza, è una delle poche
ricercatrici italiane esperte in questo ambito. Un incontro con la danza sacra,
il suo, che è avvenuto quasi per caso 10 anni fa e che adesso costituisce la
base di un singolare progetto culturale.
- Che cos'è la danza sacra?
- Per descrivere la danza sacra
liturgica uso citare le "quattro P": preghiera, progetto, persona, passione.
Preghiera, perchè la danza è movimento del corpo e dell'anima che si lasciano
avvolgere da Dio, per mettere in pratica l'invito del Deuteronomio ad
amare Dio "con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze".
Progetto, perchè presup-pone una ricerca nella tradizione cristiana che affonda
le sue radici nella pratica religiosa dello ebraismo -il re Davide che danza
davanti all'arca dell'Alleanza- e paleo-cristiana. Persona, perchè la danza
sacra valorizza la corporeità nella sua interezza, secondo l'inse-gnamento
dell'apostolo Paolo che ai cristiani di Corinto dice "Il corpo è tempio dello
Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio". Passione, perchè è ricerca
incessante del dialogo con Dio. -
- Perchè la danza sacra fu
abbandonata?
- Nella tradizione post-pasquale la
danza sacra fu praticata soprattutto dai Terapeuti, una comunità ascetica dedita
alla vita contemplativa. Tra il III sec. d.C. e il XVI sec. d.C. questa danza
entrò a far parte della liturgia cristiana, ma la stessa danza nei secoli
assunse tinte sempre profane fino alla messa al bando nel XVII d.C. Una presa di
posizione che fu supportata anche dalla filosofia platonica, tesa a separare lo
spirito dal corpo, in quanto, quest'ultimo era visto come il carcere dell'anima.
Una impostazione in contra-
|
|
Dio. Non si tratta di una recita
davanti ai fedeli, ma di un modo totale di pregare. -
- Come nasce una coreografia di
danza sacra?
- Può nascere dalla meditazione sulla
parola di Dio, dal desiderio di pregare per una particolare situazione, da un
lavoro di ricerca e sperimentazione di gruppo o da una riflessione
sull'iconografia cristiana. -
- Come è arrivata alla danza
sacra?
- Nell'84, mentre svolgevo l'attività
di ballerina e di maestra di danza classica e non sapevo nulla di questa forma
di danza, mi capitò di leggere la storia vera di Mireille Nègre, una famosa
ballerina francese, che giunta all'apice della carriera all'Opera di Parigi, si
ritirò in convento per vivere di Dio. Quando nel 1990 mi sono iscritta a
Filosofia, decisi che mi sarei occupata di questa donna straordinaria, che poi
ho avuto l'onore di conoscere. -
- Come ha incontrato invece la
danza?
- A sette anni, per correggere una
leggera scoliosi il medico mi consigliò nuoto oppure danza classica. Scelsi la
danza. Una scelta felice grazie anche alla mia prima insegnante Mirka Gottardi,
che mi ha trasmesso l'amore per quest'arte. La passione è continuata fino a
trasformarsi in attività professionale. Dai 18 ai 28 anni ho diretto una scuola
di danza classica a Zevio ed ho fatto parte del corpo di ballo del Teatro
Sociale di Mantova e del Gruppo Danza Classica della Provincia di Mantova. -
- Nel futuro?
- Oltre ad insegnare religione nelle
scuole superiori, penso di portare avanti la mia attività di danzatrice e
ricercatrice di danza sacra liturgica. Dopo cinque anni di lavoro con un gruppo
di danzatrici di danza sacra, ora continuo il mio impegno dedicandomi allo
studio delle fonti e alla ricerca musicale e coreutica per promuovere la danza
nella liturgia della Chiesa cattolica. -
Lucia Vesentini
|
sto con la teologia biblica dove si
legge che "il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi". -
- Come è avvenuto il recupero
della danza sacra?
- Dobbiamo una prima rivalutazione di
questa forma di preghiera ad Isadora Duncan, la celebre danzatrice americana
che, agli inizi del '900, in contrasto coi balli allora
in vo-
|
ga, riscoprì il significato sacrale
della danza, tanto da dichiarare in uno dei suoi trattati che "la danza è
religione". -
- Che differenza c'è tra la danza
sacra e la danza come spettacolo?
- Sono due linguaggi completamente
diversi. Nella danza sacra non si interpretano ruoli perchè il danzatore
presenta se stesso davanti a
|
La
danza come luogo estetico dove si respira il senso del divino. E' quanto
si propone di illustrare un corso che si terrà a partire dal 3 febbraio,
tutti i giovedì dalle 14 alle 16, presso la sede centrale del liceo
"Montanari". Il progetto, ideato da Clara Sinibaldi, si propone,
attraverso la presentazione storica di alcune tra le più importanti
danzatrici del Novecento, di far conoscere come la nascita della danza
moderna coincida con la rinascita della danza sacra (religiosa,
spirituale, liturgica o mistica). Si parte da Isadora Duncan
(1877-1927), pioniera della modern dance americana, una
danzatrice che sentì intensamente la presenza del sacro della danza, al
punto da affermare che "la danza non è un divertimento, ma una
religione, un'espressione di vita", per passare a Ruth St. Denis, da
Charlotte Bara alle sorelle Foatelli, da Mireille Nègre a Catherine
Golovine, per concludere con l'intervento di Liliana Cosi, già prima
ballerina della Scala di Milano e direttrice della scuola di balletto di
Reggio Emilia. Un progetto che punta ad andare in profondità: dalla
distinzione che esiste tra il balletto classico, la danza moderna e la
danza sacra, si |
cercherà di spiegare alcune categorie chiave come
"lavoro-opera", "sacro-profano" e quale differenza esista tra tecnica e
pratica in quanto "la tecnica -spiega Clara Sinibaldi- è propria del
balletto classico, dove il ballerino apprende un linguaggio per poi
interpretare una parte che è diversa dal soggetto che la interpreta,
mentre la pratica, propria della della danza sacra, è una ricerca nel
mondo interiore. Qui non esiste il personaggio, ma la persona che
diventa sempre più se stessa perchè sviluppa ed accresce la relazione
con Dio. -
L'iniziativa è una sorta di viaggio circolare nel
mondo dell'espressività artistica e corporea: dalla differenziazione
iniziale tra balletto classico, danza moderna e danza sacra si giunge
gradualmente, con Liliana Cosi ad affrontare il tema della
contaminazione dei generi e mostrare come la danza conduca al richiamo
del trascendente. Perchè "lo stesso balletto classico -conclude Clara
Sinibaldi- sa raggiungere forme di tale bellezza da far sentire la
nostalgia del divino".
La partecipazione è gratuita. Per informazioni ed
iscrizioni: tel. 0457581351 |
|