Il convegno su «Il fu Mattia Pascal»
Così Pirandello resta perennemente attuale
Cronaca pag. 18 da "L'Arena" del 23/03/2005
L'attualità della scrittura di
Pirandello ha avuto ieri a Verona una duplice conferma: da una parte quella per
così dire più ufficiale, offerta dalla critica letteraria, che ha dato un saggio
estremamente interessante di quante letture e interpretazioni un testo
straordinariamente moderno come «Il fu Mattia Pascal» offra al lettore del
nostro tempo; dall'altra una conferma più diretta, più di esperienza sul campo,
dettata questa volta dalla constatazione di come per le giovani generazioni,
nella scuola di oggi, Pirandello resti una pietra miliare, e la sua scrittura
rappresenti un termine di confronto imprescindibile per
comprendere
la modernità. E' questo il messaggio che ha offerto il Convegno di studi
pirandelliani «Il fu Mattia Pascal» ( nella foto Brenzoni il tavolo dei relatori
), organizzato alla Gran Guardia da Comune di Verona - Assessorato
all'Istruzione, Ufficio scolastico regionale per il Veneto del Miur, Centro
nazionale studi pirandelliani, liceo delle Scienze umane «Montanari», con il
patrocinio dell'assessorato all'Istruzione della Provincia di Verona.
All'iniziativa hanno partecipato circa 300 studenti, che in mattinata hanno
potuto così seguire gli interventi sul testo pirandelliano dei numerosi
relatori. A coordinare i lavori, il professor Stefano Quaglia, ispettore dell'Urs
del Veneto. Oggi si prosegue a partire dalle 9. Momento di particolare interesse
legato al convegno è stato poi, sempre ieri nel pomeriggio, alle 17, in sala
Zanotto, alla Basilica di San Zeno, la presentazione del romanzo di Enzo
Lauretta «I due preti» (edizioni La Catinella), che tratta un tema scottante e
di grande attualità: la complessa problematica relativa al celibato dei preti.
Al dibattito sono intervenuti Giorgio Pullini e Paolo Puppa, presentati da
Calogero Carità, coordinati da Stefano Quaglia, mentre Silvia Donadoni e Sergio
Stefini hanno letto alcune pagine del romanzo, alla presenza dell'autore e di
don Rino Bretoni, abate di San Zeno. Alessandra Galetto
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