Anche le medie di Vigasio hanno chiesto l’indirizzo attraverso il Medi di Villafranca. Interessate Legnago e San Bonifacio
Gli studenti vogliono il liceo musicale
Ma questioni politiche rallentano l’approvazione dell’insediamento alle Montanari
dal giornale "L'Arena" pag. 12 dell' 8 gennaio 2006

 

Dal settembre 2006, Verona avrà finalmente il Liceo Musicale, secondo la riforma Moratti? L’interrogativo è d’obbligo, anche se manca un mese alla scadenza delle iscrizioni per il prossimo anno. Fra l’altro, questo "ritardo" sembra dovuto ad una serie di questioni politico-amministrative, che nulla hanno a che vedere con le richieste delle famiglie e con l’importantissima realtà culturale musicale della nostra città. La scuola superiore statale "sede naturale" del liceo musicale, a Verona, è il Liceo delle scienze umane "Montanari", che da ormai tre anni ha attivato nell’ambito dell’indirizzo delle Scienze Sociali un corso ad indirizzo musicale, potendo contare su una tradizione musicale di oltre un secolo.

Ma, anche la scuola media di Vigasio (per il tramite del liceo scientifico Medi di Villafranca) ne ha chiesto l’istituzione, lasciando alle amministrazioni regionali e locali, oltre a quelle scolastiche la decisione, come prevede la legge.
Spiega Calogero Carità, dirigente scolastico del Liceo Montanari: «Appena abbiamo letto il decreto legislativo della riforma Moratti che consente con uno specifico comma di anticipare con la sperimentazione il Liceo Musicale, abbiamo trasmesso le delibere dei nostri organi collegiali alla amministrazione provinciale. Sulla proposta del "Montanari" nell’apposita riunione d’ambito lo scorso 18 novembre è stato espresso un parere unanime, ma ad oggi la delibera dell’amministrazione provinciale non è stata ancora resa pubblica e ciò crea non poche perplessità. Anche perché nonostante ancora prima che si arrivasse alle riunioni d’ambito ci fosse un orientamento positivo, seppure informale, sulla scelta del Montanari quale sede della sperimentazione musicale, si era corso il rischio, e temo si possa correre ancora, che tale iniziativa fosse delocalizzata in provincia, privando Verona, città della musica, di conservatorio, di varie scuole musicali e sede di spettacoli lirici, nonchè di numerose scuole del ciclo primario ad indirizzo musicale, di questa interessante opportunità», dato che i comuni della provincia in genere non sono collegati tra loro, ma sono collegati con la città capoluogo.
«In ogni caso», aggiunge Carità, «se la delibera dell’amministrazione provinciale dovesse recepire la volontà espressa dalla riunione d’ambito, perché la proposta diventi definitiva, occorrerà il placet della regione Veneto e del Ministero dell’istruzione. Se tutto andrà liscio il Montanari potrà partire con la sperimentazione del liceo musicale».
Carità spiega anche che il Montanari sperimenterà la riforma Moratti solo per quanto riguarda questo nuovo indirizzo e precisa che sarebbe utile che altri licei musicali, a riforma a regime, nascessero nel Veronese, ad esempio a Legnago, la città di Salieri, e a San Bonifacio, che vanta una grande tradizione musicale. Tre centri che verrebbero così a coprire le istanze formative di tutta quanta la provincia. La candidatura della sperimentazione del liceo musicale al Montanari, fra l’altro, come ci tiene a sottolineare il preside, non avrebbe alcun costo aggiuntivo per l’amministrazione scolastica, visto che l’istituto è già ampiamente dotato di tutte le strutture necessarie per questo nuovo indirizzo ed ha nel proprio organico ben quattro docenti di musica, titolari degli insegnamenti curricolari, e tre distinti docenti di strumento musicale.
Ma, se questa sperimentazione non sarà possibile? «Da noi funziona sempre il sottoindirizzo musicale del liceo delle scienze sociali», risponde il dirigente del Montanari «che, non va dimenticato, è un diploma spendibile, come quello rilasciato dal liceo pedagogico e dal liceo delle scienze sociali, all’Università e che è destinato a quei ragazzi promossi alle medie con orientamenti liceali. L’attuale corso musicale è solo un sottoindirizzo che è stato ottenuto con il ricorso alla quota del 15 per cento prevista dalla legge sull’autonomia scolastica, che ci ha consentito di assegnare più ore alla musica rispetto a quelle previste dal curriculum, portandole così da due a cinque ore la settimana nel biennio e aggiungendo quattro ore in tutte le classi del triennio, rendendo tale insegnamento quinquennale, alle quali si aggiungono quelle destinate allo studio dello strumento musicale».
Il Liceo Musicale, come disegnato dalla riforma Moratti prevede, come materie di indirizzo, esecuzione e interpretazione, teoria e composizione, storia della musica, laboratorio di musica d’insieme, per complessive 330 ore l'anno, alle quali se ne aggiungono altre165 per approfondimenti nel laboratorio musicale.

Emma Cerpelloni