Dal settembre 2006,
Verona avrà finalmente il Liceo Musicale, secondo la riforma Moratti?
L’interrogativo è d’obbligo, anche se manca un mese alla scadenza delle
iscrizioni per il prossimo anno. Fra l’altro, questo "ritardo" sembra
dovuto ad una serie di questioni politico-amministrative, che nulla hanno
a che vedere con le richieste delle famiglie e con l’importantissima
realtà culturale musicale della nostra città. La scuola superiore statale
"sede naturale" del liceo musicale, a Verona, è il Liceo delle scienze
umane "Montanari", che da ormai tre anni ha attivato nell’ambito
dell’indirizzo delle Scienze Sociali un corso ad indirizzo musicale,
potendo contare su una tradizione musicale di oltre un secolo.

Ma, anche la scuola media di Vigasio (per il tramite
del liceo scientifico Medi di Villafranca) ne ha chiesto l’istituzione,
lasciando alle amministrazioni regionali e locali, oltre a quelle
scolastiche la decisione, come prevede la legge.
Spiega Calogero Carità, dirigente scolastico del Liceo Montanari: «Appena
abbiamo letto il decreto legislativo della riforma Moratti che consente
con uno specifico comma di anticipare con la sperimentazione il Liceo
Musicale, abbiamo trasmesso le delibere dei nostri organi collegiali alla
amministrazione provinciale. Sulla proposta del "Montanari" nell’apposita
riunione d’ambito lo scorso 18 novembre è stato espresso un parere
unanime, ma ad oggi la delibera dell’amministrazione provinciale non è
stata ancora resa pubblica e ciò crea non poche perplessità. Anche perché
nonostante ancora prima che si arrivasse alle riunioni d’ambito ci fosse
un orientamento positivo, seppure informale, sulla scelta del Montanari
quale sede della sperimentazione musicale, si era corso il rischio, e temo
si possa correre ancora, che tale iniziativa fosse delocalizzata in
provincia, privando Verona, città della musica, di conservatorio, di varie
scuole musicali e sede di spettacoli lirici, nonchè di numerose scuole del
ciclo primario ad indirizzo musicale, di questa interessante opportunità»,
dato che i comuni della provincia in genere non sono collegati tra loro,
ma sono collegati con la città capoluogo.
«In ogni caso», aggiunge Carità, «se la delibera dell’amministrazione
provinciale dovesse recepire la volontà espressa dalla riunione d’ambito,
perché la proposta diventi definitiva, occorrerà il placet della regione
Veneto e del Ministero dell’istruzione. Se tutto andrà liscio il Montanari
potrà partire con la sperimentazione del liceo musicale».
Carità spiega anche che il Montanari sperimenterà la riforma Moratti solo
per quanto riguarda questo nuovo indirizzo e precisa che sarebbe utile che
altri licei musicali, a riforma a regime, nascessero nel Veronese, ad
esempio a Legnago, la città di Salieri, e a San Bonifacio, che vanta una
grande tradizione musicale. Tre centri che verrebbero così a coprire le
istanze formative di tutta quanta la provincia. La candidatura della
sperimentazione del liceo musicale al Montanari, fra l’altro, come ci
tiene a sottolineare il preside, non avrebbe alcun costo aggiuntivo per
l’amministrazione scolastica, visto che l’istituto è già ampiamente dotato
di tutte le strutture necessarie per questo nuovo indirizzo ed ha nel
proprio organico ben quattro docenti di musica, titolari degli
insegnamenti curricolari, e tre distinti docenti di strumento musicale.
Ma, se questa sperimentazione non sarà possibile? «Da noi funziona sempre
il sottoindirizzo musicale del liceo delle scienze sociali», risponde il
dirigente del Montanari «che, non va dimenticato, è un diploma spendibile,
come quello rilasciato dal liceo pedagogico e dal liceo delle scienze
sociali, all’Università e che è destinato a quei ragazzi promossi alle
medie con orientamenti liceali. L’attuale corso musicale è solo un
sottoindirizzo che è stato ottenuto con il ricorso alla quota del 15 per
cento prevista dalla legge sull’autonomia scolastica, che ci ha consentito
di assegnare più ore alla musica rispetto a quelle previste dal
curriculum, portandole così da due a cinque ore la settimana nel biennio e
aggiungendo quattro ore in tutte le classi del triennio, rendendo tale
insegnamento quinquennale, alle quali si aggiungono quelle destinate allo
studio dello strumento musicale».
Il Liceo Musicale, come disegnato dalla riforma Moratti prevede, come
materie di indirizzo, esecuzione e interpretazione, teoria e composizione,
storia della musica, laboratorio di musica d’insieme, per complessive 330
ore l'anno, alle quali se ne aggiungono altre165 per approfondimenti nel
laboratorio musicale.
Emma Cerpelloni