Per il suo funzionamento è stata fatta un’apposita convenzione di collaborazione con il Conservatorio statale Dall’Abaco
Al Montanari partirà il liceo musicale

Previsto dalla Riforma Moratti, dopo mesi di attesa è arrivato il sì definitivo per il suo avvio
dal giornale "L'Arena" pag. 18 del 04/04/2006

 

Il Montanari avrà una classe di liceo musicale dal settembre prossimo: è la maggiore novità della riforma Moratti per quanto riguarda l’istruzione liceale alle superiori. Finalmente dopo mesi di attesa è arrivato il sì definitivo e dunque l’ultimo scoglio burocratico è stato superato. «Siamo riusciti a vincere questa importante battaglia», ha detto il dirigente scolastico del liceo di vicolo Stimate, il professor Calogero Carità, aggiungendo che «la Direzione regionale del ministero dell’Istruzione, il 22 marzo scorso mi ha comunicato che ha approvato, nell’ambito del Piano regionale delle istituzioni scolastiche inserite nel progetto di innovazione, il funzionamento al Montanari di una classe di liceo musicale per l’anno scolastico 2006-2007. Un’apposita convenzione di collaborazione», ha poi comunicato, «è stata fatta tra il Montanari e il Conservatorio statale Dall’Abaco, condizione indispensabile per il progetto».
Questa del Montanari è l’unica sperimentazione di liceo musicale riconosciuta alla nostra provincia, e una delle tre regionali, con Vicenza e Feltre. Non è stata approvata, invece, la sperimentazione del liceo coreutico, in quanto sul territorio veronese non esiste una accademia statale della danza con la quale poter stipulare una convenzione.
Il liceo musicale, come disegnato dalla riforma Moratti prevede, come materie di indirizzo, esecuzione e interpretazione, teoria e composizione, storia della musica, laboratorio di musica d’insieme, per complessive 330 ore l’anno, alle quali se ne aggiungono altre165 per approfondimenti nel laboratorio musicale. In questo liceo viene introdotta una seconda lingua straniera, mentre non avrà lo studio del latino. Nell’ottica del liceo musicale, assume una notevole importanza il laboratorio di musica del liceo Montanari, che proprio di recente il Consiglio di istituto ha dedicato a uno dei più noti professori di musica del Novecento, il maestro Luigi Lucchi, una personalità della musica veronese, molto nota in tutta la città, docente di musica dal 1937 al 1977.
Nato a Villabartolomea il 18 dicembre 1907, dove fu sindaco nei primi anni Cinquanta, dopo le prime esperienze didattiche a Cosenza, il professor Lucchi, venne assunto in ruolo, il 16 ottobre 1937, per l’insegnamento di musica e canto all’allora Regio istituto magistrale Montanari, che lasciò, dopo quarant’anni di docenza, il 1 ottobre 1977, per raggiunti limiti di età.
Insegnò contemporaneamente per molti anni musica corale e direzione di coro anche al liceo musicale pareggiato Dall’Abaco. Profondo studioso e ricercatore di antichi spartiti musicali, ha messo in luce un repertorio interamente dedicato alle Laudi, trascrivendo, per anni, decine di manoscritti rinvenuti in molte biblioteche italiane ed estere. All’interno del Montanari fondò e diresse un gruppo corale che, il 15 maggio 1949, nella sala Boggian di Castelvecchio interpretò, nella trascrizione di Fernando Liuzzi e con l’elaborazione organistica dello stesso Lucchi, le Laude del XIII e XIV secolo, tratte dai laudari di Cortona 91 e dalle collezioni di antichi manoscritti conservati presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Presso la cattedrale di Verona, fondò e diresse il coro femminile dei concerti spirituali, presentando spesso lavori inediti e preziosi per il recupero di partiture considerate perdute, attraverso concerti e incisioni in vinile prima e in cd poi. Alcuni brani da lui riscoperti appartengono a Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo il Magnifico, che altro non sono che il travestimento spirituale di canzoni di Angelo Poliziano. Sue anche le elaborazioni organistiche. Un suo interessante studio sulle sopravvivenze etnofoniche del Basso Veronese è apparso negli Atti del secondo convegno di studi sul folclore padano, tenutosi a Modena nel 1965. È scomparso il 19 luglio del 2000, all’età di 93 anni.
Sempre di recente, il Consiglio di istituto del Montanari ha poi deliberato di intitolare l’emeroteca della scuola all’alunna Alessandra Zecchin, scomparsa nel 2003. «Non potevamo che pensare all’emeroteca, per ricordare questa nostra giovane alunna», spiega Carità. «Frequentava la seconda liceo psicopedagogico e aveva già mostrato un naturale talento per la scrittura. Aveva molti progetti e molti sogni, ma tutto è rimasto incompiuto. Il 15 ottobre 2003 alle 7 del mattino, ad appena 15 anni e due mesi, cinque minuti dopo essere uscita di casa per recarsi a scuola, ha perso la vita, falciata da un’automobile. La famiglia per ricordarla ha creato una borsa di studio in sua memoria, riservata agli studenti dell’indirizzo pedagogico che si iscrivono all’università, per seguire un corso di laurea triennale, e che concludano gli studi con regolarità. La borsa, che si rinnova ogni anno, in prima battuta sarà riconosciuta agli alunni maturandi della classe 5 F che furono i compagni di classe di Alessandra».
Ad Alessandra Zecchin è stato dedicato anche un sito, mentre di recente è stato pubblicato un suo libro. «Dunque», aggiunge il preside Carità, «ci è parso molto significativo dedicarle uno spazio della nostra scuola, perché il suo entusiasmo resti un esempio per tutti i nostri allievi».
(e. cerp.)