La Gran Guardia gremita per l’iniziativa dell’ufficio scolastico dedicata allo scrittore siciliano
I vecchi e i giovani di Pirandello svelano i loro segreti a 500 studenti
dal giornale "L'Arena" pag. 18 del 22/03/2006
 

Oltre 500 studenti per Pirandello. È accaduto ieri mattina alla Gran Guardia in occasione della «Giornata Pirandelliana» alla quale sono intervenute classi non solo dei licei e degli istituti superiori di città e provincia, ma anche di Padova e Vicenza. L’iniziativa è dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto (Miur), dell’assessorato all’Istruzione del Comune e del Gruppo pirandelliano del Veneto che ha sede al liceo «Carlo Montanari». Oggetto delle relazioni: il romanzo I vecchi e i giovani.
«I vecchi e i giovani: storie, romanzo, film» è infatti l’argomento di studio e ricerca che il Centro nazionale di studi pirandelliani di Agrigento ha proposto per il 2006, in vista della quarantatreesima edizione del convegno internazionale che, come di consueto, si svolgerà ad Agrigento nel mese di dicembre. E Verona già si prepara a partecipare. Proprio la giornata di ieri aveva infatti lo scopo di proporre un’analisi del romanzo «I vecchie i giovani» capace di offrire spunti di ricerca per i gruppi di studio che intendano poi elaborare una tesi, una pièce teatrale o un cortometraggio per la partecipazione ai concorsi e in funzione del convegno.
«Contemporaneamente oggi vengono presentati gli Atti del convegno che abbiamo fatto l’anno scorso, dedicato all’analisi di Il fu Mattia Pascal», ha spiegato il coordinatore del progetto per l’Ufficio scolastico regionale Stefano Quaglia. «Si tratta di un lavoro di stretta collaborazione tra Miur, Comune di Verona e Centro nazionale di studi pirandelliani, tre istituzioni di natura profondamente diversa che però hanno saputo stabilire una sinergia per promuovere un momento di riflessione, studio e ricerca utile a studenti e docenti della scuola superiore. La scelta di Pirandello risulta vincente perché si tratta di un autore perennemente giovane, che dunque molto piace ai giovani: è interprete di quell’esigenza tipica degli adolescenti a ricondurre ad un’unità chiara la molteplicità delle suggestioni offerte dall’esperienza di vita, e della difficoltà o impossibilità che questa sintesi si realizzi in modo univoco, senza vistose contraddizioni».
Insomma Pirandello come palestra della difficoltà di conoscere il reale e come emblema delle sue infinite sfaccettature, ma anche come modello di coerenza interiore e ancora come classico che dimostra quanto un romanzo possa contenere e perfino spiegare la complessità del presente: partendo proprio dalla constatazione della frammentarietà del reale, che oggi non è più solo dolorosa condizione esistenziale dell’io ma acquista le dimensioni di fenomeno sociale specifico del mondo contemporaneo. A spiegare tutto questo, ieri alla Gran Guardia sono intervenuti Giorgio Pullini, dell’Università di Padova, che ha inquadrato I vecchie i giovani nella crisi politico-sociale di fine secolo, Regina Dal Monte, sempre dell’Università di Padova, che ha illustrato il doppio registro presente nel romanzo, Stefano Milioto del Centro internazionale di studi pirandelliani di Agrigento che ha fornito materiale e spunti per le ricerche dei vari gruppi e Paola Daniela Giovanelli, dell’Università di Bologna. E a creare una più forte suggestione attraverso la lettura di alcuni brani del romanzo, sono intervenuti gli attori Andrea De Manincor e Sabrina Modenini.
Alessandra Galetto