Un vero e
proprio tifo da stadio, al Palazzetto dello Sport, per la sesta edizione
delle Olimpiadi della danza ideate e allestite dal ballerino albanese
Enkel Zhuti con l’aiuto del coordinatore tecnico Nando De Bortoli: 28 le
scuole, tra medie e superiori di Verona e provincia, che si sono esibite.
Il pubblico sulle gradinate, composto e partecipe, applaudiva ed incitava
i propri beniamini a ritmo di musica; gruppi di genitori urlavano per
incoraggiare i propri figli.
La
manifestazione si è svolta in due turni: per prime si sono esibite le
classi delle scuole medie e poi quelle delle superiori che, a colpi di
coreografie divertenti e scatenate, hanno dato avvio ad una sfida sana. Il
tutto si è svolto in un clima di festa e di spensieratezza, nel quale il
linguaggio corporeo e l’entusiasmo hanno avuto un peso rilevante. A
trionfare, nella sezione medie, la scuola Pascoli di Grezzana che si è
aggiudicata il primo posto, a seguire in seconda posizione le
Frattini-Barbieri di Legnago e sull’ultimo gradino del podio le Meneghetti
di Mozzecane.
La giuria, composta da ballerini e coreografi di livello nazionale, ha
assegnato anche due riconoscimenti extra: il premio speciale per energia e
quello per il gruppo piu numeroso. I riconoscimenti sono andati,
rispettivamente, alle Montemezzi di Mozzecane e alle De Gasperi, team 2,
di Raldon. A brillare nella sezione superiori l’istituto tecnico veronese
Ferraris con una coreografia che si avvicinava al genere del musical Sette
spose per sette fratelli, a seguire il liceo Cotta di Legnago), che si è
aggiudicato anche il premio per il gruppo piu numeroso e infine la scuola
Montanari di Verona.
La coppa speciale per il gruppo più originale e stata assegnata alla
veronese Einaudi, che ha proposto un divertente e originale tango.
Ovviamente, come in tutte le competizioni che si rispettino, non sono
mancate le polemiche e le chiacchiere, scatenate dai genitori e dai
parenti seduti sugli spalti, riguardanti i vincitori e le loro abilità. La
giuria ha valorizzato ed apprezzato le scenografie migliori, premiando
l’originalità e la fantasia, ingredienti rari visto che la maggior parte
delle scuole si esibiva in balli hip-hop su musiche rap.
L’entusiasmo e la soddisfazione dei vincitori non ha messo in secondo
piano lo scopo della manifestazione, quello di promuovere e sostenere una
maggiore conoscenza e valorizzazione della danza, unendo l’attività
scolastica-educativa con l’arte ed il tempo libero. La manifestazione è
stata possibile grazie al lavoro degli insegnanti di educazione fisica
affiancati da un gruppo di coreografi che insieme hanno collaborato per
tre mesi, sperimentando nuovi modi per far esprimere il linguaggio
corporeo degli studenti.
Elisa Albertini