GIORNATA DEL BRAILLE. Insegna ai ragazzi la tecnica
di lettura basata su testi in rilievo «sentiti» al tatto
Legge Salgari in punta di dita
di Michela Pezzani
dal giornale "L'Arena" pag. 13 del 21/02/2008
Ha
imparato da bambino il linguaggio dei puntini all’Istituto dei ciechi di
Milano dove, nonvedente dall’età di un anno per una malattia agli occhi,
entrò all’età di 5 anni
per
rimanervi fino alla piena adolescenza e galeotto alla scoperta di quella
che sarebbe diventata una delle sue grandi passioni fu Sandokan alla
riscossa, di Emilio Salgari, il suo primo libro letto con la punta delle
dita e che, da tanto era grande quel tomo, serviva un leggio e uno sforzo
di braccia ad ogni girata di pagina. Maestro, musicista e direttore del
coro «Terenzio Zardini», socio storico dell’ Unione Italiana Ciechi e
Ipovedenti-Sezione di Verona è Igino Carmagnani il portavoce veronese
della Giornata Nazionale Braille che ricorre oggi e sarà celebrata alle
10.45 al liceo «Montanari» con una conferenza sul tema del «Braille:
patrimonio da salvare» a cura di Carmagnani al fianco di Maurizio Mariotto,
presidente dell’Uici.
«Si tratta di un appuntamento informativo rivolto ai giovani che saranno
gli insegnanti di sostegno di domani», sottolinea Carmagnani, «e ormai da
15 anni il Montanari è l’unica realtà cittadina in cui si può apprendere
questa affascinante sistema di lettura che però rischia di cadere in
disuso a causa dell’informatica che ormai ha preso il sopravvento rispetto
al cartaceo. Si deve perciò considerare il braille davvero un bene da
proteggere perché nulla è paragonabile al contatto epidermico con la carta
e al flusso di coscienza che si instauro tra il braille stesso, le dita e
la mente del lettore».
«Il braille è il sistema di lettura e scrittura in rilievo, ideato nel
1829 dal francese Louis Braille(1809-1852), per consentire anche ai ciechi
di leggere e di scrivere, di comunicare, di fissare il proprio pensiero,
di studiare, di lavorare e di integrarsi nel contesto sociale di
appartenenza», precisa Mariotto, «e con l’approvazione della legge 126 del
2007, il Parlamento, attraverso questa neo solennità civile collocata il
21 febbraio, ha riconosciuto l’importanza di tale scrittura che apre gli
orizzonti ad una minoranza altrimenti condannata all’emarginazione».
«Il braille, inoltre, di pubblica utilità sulle scatole dei medicinali,
sulle etichette dei vini, nelle didascalie dei quadri e delle opere
d’arte».
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SCUOLA & DISABILITÀ. Le problematiche dei
nonvedenti e degli ipovedenti illustrate dai responsabili provinciali Uici
Lezioni di linguaggio braille per gli studenti
del Montanari
di Michela Pezzani
dal giornale "L'Arena" pag. 20 del 24/02/2008
Non è la prima volta che il liceo Montanari apre
le porte ai disabili della vista ma da ormai 15 anni è l'unica
istituzione veronese a svelare ai giovani il mondo dei nonvedenti e
organizzare corsi di formazione per volontari e operatori nel mondo
dell'handicap e nello specifico per i disabili visivi
Ed
è propio in occasione della giornata nazionale del Braille, ossia la
solennità civile celebrata il 21 febbraio in base alla legge 126-2007,
che nell'aula di scienze del liceo psicopedagogico si è tenuta la
conferenza «Braille: patrimonio da salvare», nella quale Maurizio
Mariotto, presidente provinciale dell’Unione ciechi e ipovedenti e il
vicepresidente Igino Carmagnani hanno esposto a una settantina di
studentesse, potenziali insegnanti di sostegno di domani, l’importanza
del braille come bene prezioso in via di estinzione e perciò da
conoscere, imparare e tramandare. Promotori e coordinatori della bella
lezione di vita sono stati i professori Bianca Maria Pascucci e Aurelio
Pagliuca, sensibili nel far relazionare i rappresentanti dell’Uici e le
ragazze della IV AP e III BP, anche grazie alla presenza «in cattedra»
del Labrador Vera, il cane guida inseparabile amico di Carmagnani.
«Senza il braille i ciechi sarebbero stati costretti all’ignoranza», ha
sottolineato Mariotto nel far capire quanta buona volontà occorra
nell’affrontare la vita senza il dono prezioso della vista. Ha tracciato
quindi una breve storia del linguaggio a puntini in rilievo inventato
nel 1929 dall’organista francese Louis Braille, rimasto cieco da bimbo
per un incidente domestico e si è soffermato sulle opportunità da parte
dei giovani, sia uomini che donne, di poter svolgere all’Uici il
servizio civile.
Nel corso dell’incontro, quindi, oltre a una infarinatura sul tema delle
pari opportunità di nonvedenti e ipovedenti in ogni campo, sociale,
culturale e sportivo e all’annuncio del corso di braille che Carmagnani
terrà da marzo, Mariotto ha lanciato lo specifico appello di educazione
civica del «non lasciare sui marciapiedi biciclette e motorini che
impediscono la deambulazione non solo a chi gira col cane o con il
bastone, ma anche agli ipovedenti, il cui problema, non da meno gravoso,
viene di norma sottovalutato».
Altro momento importante della mattinata si è rivelato quello delle
avvertenze circa le truffe in cui gli ignari possono incorrere quando
per strada improbabili associazioni chiedono offerte per l’acquisto dei
cani guida da assegnare ai bambini.
«I cani guida non si danno ai bambini, e tanto meno si pagano, ma
vengono regalati ai ciechi dai Lions», ha specificato Mariotto, «oppure
dalle scuole di addestramento che in Italia sono quattro: a Milano, a
Firenze a Messina e infine a Selvazzano, in provincia di Padova».
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