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Uno dei temi ambientali di maggiore attualità riguarda la conservazione sul nostro pianeta della cosiddetta biodiversità. Sulla terra, infatti, sono state fino ad ora catalogate circa 2.000.000 di specie, ma si calcola che il numero totale di specie sia almeno 10.000.000, più della metà delle quali concentrate nelle foreste pluviali tropicali. Oggi conosciamo quindi soltanto un quinto delle specie animali e vegetali presenti sul pianeta. |
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Biologi e naturalisti hanno stimato che la distruzione di questi ecosistemi, i più ricchi in assoluto di biodiversità, possa provocare l’estinzione di decine di migliaia di specie ogni anno. Risulta evidente, quindi, come la tutela della biodiversità sulla terra, sia vincolata alla conservazione delle foreste pluviali. Recenti contatti con il Professor Giovanni Onore, missionario, docente di Entomologia e Direttore del Museo della Pontificia Università Cattolica di Quito (Ecuador), hanno permesso di comprendere l’importanza delle attività di conservazione intraprese dal Professore in collaborazione con l’Associazione Bioforest. Questa associazione, sorta nel 1997 da un gruppo di imprenditori friulani, si occupa di Progetti di conservazione delle foreste vergini e di riforestazione in Ecuador e Brasile. Grazie all’intervento del Prof. Onore e della Bioforest sono già stati acquistati in Ecuador 1.500 ha di foresta vergine (Foresta Otonga) con tutta la loro ricchezza biologica (ogni anno vengono descritte decine di nuove specie viventi in questo lembo di foresta tropicale). L’IPSAA di Isola della Scala e l’Istituto Montanari di Verona, aderendo agli appelli di sostegno a queste iniziative di tutela, hanno attivato il Progetto Biodiversità al fine di far conoscere queste problematiche a studenti e cittadini in genere e di raccogliere fondi per l’acquisto di porzioni di foresta, l’unico modo di salvaguardare questi ambienti dalla definitiva distruzione. L’avorio vegetale è ricavato dai semi di una palma (Phytelephas aequatorialis) diffusa nelle foreste tropicali dell’Ecuador. Questa specie, conosciuta comunemente col nome di TAGUA, produce delle noci di 5-6 cm di diametro utilizzate nella produzione di bottoni e altri piccoli oggetti. Negli ultimi anni l’avorio vegetale è stato impiegato anche per prodotti di artigianato, e rappresenta una importante opportunità per l’economia delle popolazioni locali, permettendo una gestione ecosostenibile delle risorse della foresta equatoriale. La tagua è diffusa anche nella foresta di Otonga e rappresenta una parte importante dell’ecosistema della stessa foresta. Dal settembre 2000 hanno aderito al Progetto numerosi Istituti del Veronese (IPSAA, Montanari, Messedaglia, Maffei, Liceo Don Bosco, Liceo Medi, ecc.) e, negli ultimi tempi, anche Scuole e Associazioni di Trento e di Mantova. Attraverso la vendita di piantine autoctone prodotte dall’IPSAA di Isola della Scala e la vendita di oggetti in Tagua (avorio vegetale), sono stati fino ad oggi raccolti fondi per più di 20.000 €, versati sul conto della Fondazione Otonga. Tale cifra ha permesso di acquistare 30 ettari di Foresta Otonga e di sostenere l’attività di diverse famiglie di indios, artigiani esperti nella lavorazione del Tagua. Obiettivi didattici Le attività didattiche sviluppate hanno essenzialmente lo scopo di sviluppare la conoscenza delle problematiche relative alla salvaguardia e conservazione della biodiversità e delle risorse naturali attraverso interventi che permettano contatti con realtà direttamente impegnate in questa direzione. Gli obiettivi generali si propongono di:
Gli obiettivi specifici dovrebbero permettere ai ragazzi di:
Descrizione delle attività Nel corso dei primi due anni di attuazione del Progetto sono state realizzate le seguenti attività:
Istituzioni extra-scolastiche coinvolte
SCHEDA BIOGRAFICA ESSENZIALE DEL PROF. GIOVANNI ONORE
Giovanni Onore
è nato ad Asti nel 1941 e si è laureato in Scienze Agrarie
all’Università di Torino con specializzazione in Entomologia.
Frate marianista con esperienze in Congo ed Ecuador, attualmente è
professore ordinario di Zoologia degli invertebrati presso la
Pontificia Università Cattolica di Quito (Ecuador). Dal 1981 è anche
Direttore del Museo zoologico (QCAZ) e del Centro Diagnostico
Entomologico (CDE) della stessa Università.
E’ inoltre Docente di Conservazione della Natura, con particolare
riguardo alla Regione Amazzonica e responsabile dei Corsi per Guide
naturalistiche della Foresta amazzonica e delle Isole Galapagos.
Nel corso della sua lunga carriera di entomologo ha scoperto più di 100
nuove specie e, nella sua veste di Direttore del Museo Zoologico, ha
catalogato la collezione di insetti che, grazie soprattutto alle sue
raccolte, oggi è la più grande dell’Ecuador.
Dal 1997 è Presidente della Fondazione Otonga attraverso la
quale, con una instancabile azione di divulgazione
dei temi legati alla conservazione della biodiversità, è riuscito
a salvare dalla distruzione 1500 ettari di foresta, ogni anno studiata
da numerosi botanici e zoologi per la eccezionale ricchezza di forme di
vita animali e vegetali.
Nel settembre 2002 è stato ospite della trasmissione Geo&Geo per la
presentazione di un documentario girato da una troupe di RAI3 sulla
Foresta Otonga. E’ autore in Italia e all’estero di numerose pubblicazioni scientifiche, saggi, ricerche monografiche, in particolare sugli insetti e sull’apicoltura.
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