Prof.ssa Anna Ferrari

Materiali da scaricare

 

 

Programmi classe quinta

La logica del concetto - Aristotele
Schema virtù - Aristotele
Pensiamo un pensiero
Seconda oralità
Il nuovo contesto pedagogico
Il cammino dell'Europa
Imparare a ...
Edgar Morin
I sette saperi:
 
  1. Cecità della conoscenza
  2. I principi di una conoscenza pertinente
  3. Insegnare la condizione umana
  4. Insegnare l'identità terrestre
  5. Affrontare le incertezze
  6. Insegnare la comprensione
  7. L'etica del genere umano
Tema MORIN
Schema copertina tesina
   


TEMA:   Mi presento…    oppure:    “Parlami di te bella signora…”

    Pur non essendomi stato chiesto da nessuno, ho deciso di presentarmi.
    Ma a chi?….
    Beh, come nella prova dell’esame di stato c’è il saggio breve che gli alunni scrivono ed i docenti valutano, così oggi rovesciamo le parti: un docente scrive e gli alunni valutano.
(nota: mi sento di dover accettare anche valutazioni anonime)
    Una volta facevo fatica a scrivere, parecchia, ma è stato ai tempi della scuola, sempre: 5+   5/6  6-  6--- (chissà cosa voleva dire?) 6 (W! W! W!, non nel senso di Internet, OK? Bensì  nel senso di evviva). Ma gli anni passano (e, se è per questo, anche molto velocemente) e allora a forza di leggere, di scrivere, di leggere, di scrivere, di leggere, di scrivere, di leggere, di scrivere, di leggere, di scrivere, di… no, non mi sono incantata. E’ la verità, ho letto e scritto tanto, ma proprio tanto.
     Risultato: non lo so.
     Perché?
    Perché ad un certo punto della vita non esistono i voti, nessuno si prende la briga di valutare uno scritto. Comunque credo di cavarmela l’ho intuito dal fatto che alcuni amano i miei scritti: dalla nota della spesa (solitamente destinata al marito), alle e-mail (solitamente destinate a Roberto), alle dediche prolisse  (solitamente destinate a pochi e cari amici). 

      Dopo gli studi mi sono impegnata ad affrontare qualche concorso per ottenere  il posto di lavoro (volevo fare l’insegnante fin da quando avevo 6 anni, ci sono riuscita molto presto ed ho così avuto la fortuna di fare il lavoro che desideravo), qualche collaborazione con associazioni professionali, qualche pubblicazione, qualche matrimonio, OPS, scusate il matrimonio, meglio con la M grande. Per me si tratta di una tra le poche cose della vita che non va ripetuta. Un amore grande, unico e tutto ciò che basta, per questo credo che sia abbastanza raro.

       I miei amici sono tanti, li divido in due categorie: diamanti e perle.
      Avrete capito di certo: diamanti sono quei due o tre che hai la fortuna d’incontrare nella vita con i quali puoi aprire il cuore e la mente con abbandono; le perle sono più numerose, ma sempre molto preziose, s’incontrano con un po’ di difficoltà, vanno individuate, ma poi ti aiutano a crescere, ti danno una dritta, ti sostengono.  

       Gli alunni sono dei compagni di cammino, indispensabili, diciamo la materia prima, come il legno per il falegname. Con alcuni vantaggi (attenti però ci sono anche gli svantaggi), ad esempio sono pieni di energia, hanno voglia di crescere e di fare a modo loro, di cambiare le cose; hanno voglia di sapere (magari di imparare un po’ meno), cercano il dialogo (talvolta per evitare che l’insegnante interroghi) e tu “cadi” nel loro trabocchetto.
Per gli svantaggi basti pensare che la loro età è veramente difficile, tutto da ristrutturare; un futuro da immaginare; un corpo che cambia (cito  Pelu); i genitori che non capiscono; i profe (non mi è mai piaciuta questa abbreviazione!) che sono carogne; il cuore che fa male perchè è innamorato o perché non lo è; e poi, cavolo, i brufoli: maledetti!!! 

       Per concludere vi voglio raccontare i miei hobby: il massimo è stata la fotografia, non solo la ripresa, ma anche lo sviluppo e la stampa in bianco e nero. Bellissimo! Quindi i rally, sì, proprio quelli in automobile sullo sterrato, solo pochi lo sanno. Ho passato nottate in Lessinia a bordo della Fiat 124 di mio padre a correre per le stradine con gli amici. E poi non mi sono persa una gara del Rally Due Valli, per fare mattina e superare il freddo ci confortava qualche sorso di grappa.
Mi piace camminare (è il massimo dello sport che sono disposta a fare), da sola o in compagnia, sulla spiaggia o tra i boschi, anche per ore. Ascolto i rumori, gli odori, la sensazione del vento sul viso, sul corpo. Naturalmente adoro la lettura (questo l’ho già dichiarato), ho letto veramente di tutto: dai gialli di Agatha Christie, ai racconti di Poe, di Kafka , ai romanzi di Joyce, di  Moravia, di Soldati, al teatro di Pirandello, di Goldoni, e poi i poeti preferiti: Trilussa (che leggo benino pur essendo una polentona) e Ungaretti. Non vi voglio annoiare con la saggistica e le opere dei grandi nomi delle discipline che ho la presunzione di insegnare.
Musica:
classica, jazz, rap. Arte: adoro Van Gogh, e poi ho un debole per i grandi italiani del Rinascimento. 

       Forse commenterete: “Ma quante cose.”
       Rispondo: “Ma quanti anni più di voi ho!” 

      Concludo, ora mi conoscete un po’ di più, sempre che siate riusciti a leggere fino in fondo questo tema. Per quanto riguarda l’aspetto fisico, credo sia giusto che chi non mi conosce m’immagini, è più divertente; perciò vi allego solo un riquadro il mio ritratto lo farete voi (siate umani!); invece chi sa come sono, anche fisicamente, potrà esprimersi in modo più concreto ed esplicito (ma stia attento!).